INAUGURATA LA MOSTRA IN CONSIGLIO REGIONALE
La tradizione che prende forma" è il titolo della rassegna presepiale delle Pro Loco del Friuli Venezia Giulia edizione 2023, ma anche la conferma dell'ospitalità data dal Consiglio regionale a quella che, da vent'anni, è vera espressione di opera artigiana. Anche in
occasione di questo Natale, infatti, il Palazzo di piazza Oberdan 6, a Trieste, si presta ad essere scenario per una ventina di lavori di altrettanti maestri presepisti che hanno saputo dare ricchezza ad oggetti e materiali poveri.
Ad evidenziare l'aspetto del presepe quale mezzo per tramandare valori e tradizioni delle comunità del Fvg, ma anche quello di veicolo di attrazione turistica, è stato il presidente del Consiglio, Mauro Bordin: "Si tratta dell'espressione massima della nostra cristianità e dei nostri principi, oltre che di pace e amore. Però non è l'unico aspetto degno di nota. Basti pensare al presepe di Lignano: sono molte le corriere di visitatori che arrivano da fuori regione, ma non da meno addirittura dall'estero, per ammirare le statue di sabbia."
A fargli eco, il presidente del Comitato regionale Fvg dell'Unione delle Pro Loco d'Italia (Unpli), Valter Pezzarini: "Parliamo di 174 siti recensiti (lo scorso anno erano 167) per
poter ospitare oltre 2.500 rappresentazioni della natività, vere opere d'arte di artigiani curatissime nei particolari e nei materiali. Oltre che della partecipazione di 59 scuole (18 per la prima volta), tra primarie e dell'infanzia. Il che significa insegnanti e famiglie che si sono adoperati nella ricerca storica, dei materiali e della cristianità. Oltre a una collaborazione con PromoTurismoFvg, che ha permesso di recensire 21 siti adatti ad essere visitati anche da gruppi provenienti dall'estero e la creazione del sito web dove visitare virtualmente tutti i siti della regione e creare il proprio itinerario, per un vero turismo lento".
Altra proposta del presidente Bordin che ha girato al presidente Pezzarini è, poi, quella di "coinvolgere anche i corregionali all'estro nella realizzazione dei presepi, perché sarebbe un modo per sentirli sempre più vicini a noi. Sono migranti di prima, ma anche seconda e ormai terza generazione, che però mantengono un legame fortissimo con il Fvg, una terra che amano forse anche più di quanto non la amiamo noi che vi viviamo, e questo l'ho
sperimentato personalmente nel mio viaggio istituzionale in Australia. Perciò cercheremo, per il prossimo anno, di renderli partecipi del progetto dei presepi così da farli sentire un po' come a casa".