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  • Tipo
  • Interesse locale
  • Città
  • Gemona del Friuli
  • Indirizzo
  • Piazza Garibaldi
  • Adatto per
  • Tutti
  • Quando
  • 02/06/2024

Gemona del Friuli

"Perseverai, resistetti. Soprattutto volli." - Percorso espositivo ed eventi dedicati a Ottavio Bottecchia

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Domenica 2 giugno 2024 alle ore 18:30 verrà inaugurato in Piazza Garibaldi a Gemona il percorso espositivo dedicato a Ottavio Bottecchia, primo ciclista italiano a vincere il Tour de France nel 1924, legato a Gemona del Friuli da un tragico epilogo. Il percorso espositivo lungo il centro storico di Gemona sarà visitabile liberamente e gratuitamente fino al 29 settembre e racconterà la carriera, le tappe e le conquiste dell'atleta diventato un'icona del ciclismo a livello mondiale.

Scopri il programma completo della manifestazione con tutti gli eventi dedicati a Bottecchia
 



A seguire, il 2 giugno alle ore 20:30 presso il Cinema Teatro Sociale di Gemona, verrà proiettata la Prima del docufilm prodotto da RaiSport "Ottavio Bottecchia el furlan de fero".

Sinossi del docufilm

Ottavio Bottecchia è un ciclista sconosciuto ai più, nei primi anni Venti. Viene dal Veneto, quando buona parte dei ciclisti arrivava da Lombardia, Piemonte e Liguria. E' vecchio, ha già 29 anni, ha passato cinque anni in guerra, e non ha soldi: la prima bici gliel'ha regalata il fratello e lui se la fa rubare alla fine di una gara locale. Un industriale della bicicletta della zona, Carnielli, lo vede gareggiare, crede in lui e lo spinge a partecipare al Giro d'Italia del 1923, categoria 'isolati', i ciclisti senza squadra; quelli che, dopo aver gareggiato su strade sterrate impossibili, con bici da 15-20 chilogrammi, dovevano trovarsi pure vitto e alloggio. E Ottavio vince il Giro d'Italia categoria 'isolati' e arriva quinto in classifica generale. Sempre nel 1923, l'Automoto, prestigiosa formazione francese che partecipa al Tour de France, vuole un italiano fra le sue fila per far crescere le sue vendite di biciclette in Italia. Non c'è nemmeno un mese fra Giro e Tour: l'Automoto, dopo che altri ciclisti italiani più famosi le hanno risposto 'picche', sceglie Bottecchia. E Ottavio, incredibilmente, arriva secondo a quel Tour de France, alle spalle del suo capitano Henry Pelissier, dopo aver anche indossato la maglia gialla e aver sfiorato il successo completo. L'anno dopo Bottecchia stravince il Tour, indossando la maglia gialla dalla prima all'ultima tappa, e si ripete nel 1925, dominando la più importante corsa a tappe ciclistica del mondo. Nel 1926 la sua voglia di far soldi (anche per fare vivere bene la sua grande famiglia) lo spinge a partecipare a kermesse e a gare minori dovunque, persino in Sudamerica. Non si prepara a dovere, come al solito, e allora il Tour di quell'anno diventa un calvario per lui: Bottecchia si ritira proprio sui Pirenei, le montagne dove era nato il suo mito. L'anno successivo vorrebbe rifarsi, ma la morte improvvisa dell'amato fratello, investito da un'automobile, cambia improvvisamente il suo destino. Ottavio, il giorno dopo l'investimento, probabilmente, ha un duro confronto con il proprietario dell'auto investitrice, un importante gerarca fascista, e, di lì a pochi giorni, ha un incidente in bicicletta che gli costa la vita, dopo una decina di giorni in ospedale, nei quali non riprende mai conoscenza. Al suo funerale, lui vincitore di due Tour de France, non partecipa nessun gerarca fascista della zona, né, tanto meno, i grandi ciclisti italiani del momento. Solo il suo ex capitano, Henry Pelissier, arrivato da Parigi, e il suo gregario di fiducia, Alfonso Piccin, seguono la bara del grande campione di San Martino di Colle Umberto (TV), insieme alla vedova Caterina Zambon e ai due figli. Il docufilm, attraverso la voce di una trentina di persone fra storici, scrittori, attori e parenti del ciclista, ricostruisce l'incredibile vicenda sportiva di Ottavio Bottecchia e cerca di fornire ulteriori dettagli ed indizi sulla sua misteriosa morte.

TRAILER DEL DOCUFILM:  https://visitgemona.com/wp-content/uploads/2024/05/bott.TEASER-1.mp4


 

 

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