UDINE
E' questione di spazio
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Una conversazione tra Simone Furlani, docente dell’Università di Udine e Maurizio Ciancia, artista fotografo.
L’incontro porrà l’attenzione sul tema della fotografia come esercizio di immanenza, mettendo in luce i ruoli del segno e della superficie all’interno di uno scatto. Il concetto su cui verrà focalizzata l’attenzione è quello dello “spazio”, inteso da Ciancia come un sostantivo polisenso che designa un’estensione compresa tra due o più punti di riferimento, che può essere variamente interpretato a seconda che lo si consideri dal punto di vista filosofico, interiore, psicologico, geometrico, fisico, astronomico, geografico, architettonico, artistico, astronautico e industriale.
Quella di Maurizio Ciancia è una continua ricerca che vede il “vuoto” come soggetto, cercando di rappresentarlo attraverso il principio della sottrazione: oggetti, figure, forme, personaggi, le sue foto si svuotano di tutto ciò che è ornamento e sovrastruttura. Si tratta di un lavoro iniziato quasi casualmente durante un progetto di natura architettonica: osservare le forme, interagire con i colori e le geometrie, hanno condotto l’autore ad affinare un personale approccio compositivo fino a realizzare le prime immagini di questa ricerca.
Ingresso gratuito e consentito fino al raggiungimento della capienza massima
L’incontro porrà l’attenzione sul tema della fotografia come esercizio di immanenza, mettendo in luce i ruoli del segno e della superficie all’interno di uno scatto. Il concetto su cui verrà focalizzata l’attenzione è quello dello “spazio”, inteso da Ciancia come un sostantivo polisenso che designa un’estensione compresa tra due o più punti di riferimento, che può essere variamente interpretato a seconda che lo si consideri dal punto di vista filosofico, interiore, psicologico, geometrico, fisico, astronomico, geografico, architettonico, artistico, astronautico e industriale.
Quella di Maurizio Ciancia è una continua ricerca che vede il “vuoto” come soggetto, cercando di rappresentarlo attraverso il principio della sottrazione: oggetti, figure, forme, personaggi, le sue foto si svuotano di tutto ciò che è ornamento e sovrastruttura. Si tratta di un lavoro iniziato quasi casualmente durante un progetto di natura architettonica: osservare le forme, interagire con i colori e le geometrie, hanno condotto l’autore ad affinare un personale approccio compositivo fino a realizzare le prime immagini di questa ricerca.
Ingresso gratuito e consentito fino al raggiungimento della capienza massima
Organizzato da
Musei Civici di Udine
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